Descrizione prodotto
Conscio vs. Inconscio. Come due celebrati personaggi dello spettacolo. Del più celebrato degli spettacoli: quello della vita. Un faccia a faccia raccontato come mai prima. Un dialogo animato, sorprendente, sfrontato, e rivelatore tra due entità cui è affidata la più grande delle responsabilità: quella di scegliere.
Se parlare o tacere, amare od odiare, combattere o fuggire.
Oscar e Felix danno voce al Conscio a all’Inconscio di George Martini in un botta e risposta serrato e senza esclusione di colpi. Ne deriva il racconto di una vita, metafora di altre vite, anche della nostra.
Uno stile unico per una lettura che scorre davanti agli occhi come un film.
Domenico Mazzullo – :
Narra la leggenda, che Sigmund Freud, padre della Psicoanalisi, fosse tremendamente invidioso del Suo concittadino e coevo Arthur Schnitzier, medico anch’Egli, ma famoso come commediografo e scrittore e si fosse sempre rifiutato di incontrarLo.
Causa dell’invidia, per ammissione dello stesso Freud, il fatto che le novelle e i romanzi di Schnitzier fossero più affascinanti dei Suoi casi clinici e che i personaggi di fantasia dello stesso Schnitzier fossero più “veri” dei Suoi poveri pazienti.
Anche io, in quanto psichiatria, provo una invincibile invidia nei confronti di Chi, non psichiatra, riesce a penetrare con grande maestria nell’animo umano e descriverlo nei suoi meandri.
Devo ahimè ammettere che ancora una volta ho provato invidia leggendo l’opera di Marco Tullio Barboni “…e lo chiamerai destino” che è riuscito e a coniugare e coniungere con il Suo scritto, due tematiche a me molto care e particolarmente complesse, quella dell’inconscio e quella del destino.
Inconscio e destino che forse sono la stessa cosa, come disse Karl Gustav Jung, a seconda della prospettiva dalla quale si giudichi.
Dobbiamo dare atto all’Autore di aver egregiamente creato nella Sua Opera letteraria questa mirabile sintesi.
Professor Domenico Mazzullo (Psichiatra, Psicoterapeuta)
Bud Spencer – :
L’articolato lavoro di Marco Tullio Barboni, analizza con sapienza e profondità, aspetti e meccanismi della vita, che incidono sul destino di ogni essere umano, capace di sentimenti ed emozioni, qualità sempre più rare in questi tempi.
L’approccio interessante dell’autore, che mi ha costretto a riflettere, anche sulla mia personale esperienza e ed analizzare, ora che ho l’età e il tempo per farlo, gli avvenimenti della mia esistenza, che è stata costellata di tali e tante evenienze fortunate, la cui logica quasi sempre mi è sfuggita. Specialmente in relazione all’impossibilità di risolvere l’antico dilemma: l’essere umano è capace di determinare il proprio destino o siamo attori inconsapevoli, nostro malgrado, di un disegno già scritto?
Grandi filosofi e pensatori hanno da secoli riflettuto sul punto e la lettura di “…e lo chiamerai destino” è certamente un ausilio per risolvere l’enigma.
Bud Spencer